ITALIAN MOUNTAINS

LAGHI DI CHAMPLONG

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21 febbraio 2016

Facile e bella ciaspolata in Valtournenche. Un classico. Consiglio di lasciare l'auto a La Magdeleine, in paese, e prendere (quota 1670, frazione Vieux) il sentiero che sale sulla destra a pochi metri dall'inizio della strada (prima asfaltata e poi sterrata) che sale appunto fino ai laghi. Se siete pigri e proseguite con l'auto per i due chilometri circa del tratto asfaltato, spesso sgombrati dalla neve, vi perdete la parte iniziale dell'escursione, l'unica su sentiero e anche uno dei tratti più panoramici e interessanti.


Il sentiero inizia con pendenze consistenti, per poi superare un primo (alpe Landasse) e un secondo (alpe Valery) alpeggio, all'altezza del quale si congiunge con il sentiero che proviene, in piano, dalla strada poderale prima descritta.
Ancora uno sforzo, un terzo alpeggio (alpe Pilaz), ed ecco l'insellatura di Colle Pilaz (quota 1970), dalla quale per la prima volta si vede il Cervino.
Questa prima parte richiede una discreta dimestichezza nell'uso delle ciaspole; se la dimestichezza è poca, non resta che seguire il tracciato della poderale fin dall'inizio.


Si prosegue ora sulla poderale, a volte battuta da un gatto delle nevi, altre volte no. Il primo tratto è in decisa pendenza, all'interno del bosco di larici; poi, superata una radura con bella vista sul Monte Tantané le pendenze si addolciscono fino a raggiungere l'Alpe Charey superiore (quota 2170).
Superata l'alpe le pendenze tornano a farsi sentire, ma oramai i laghi non sono più lontani.
Raggiunta la piana dei laghi attenersi scrupolosamente alle tracce segnate, il lago "grande" (almeno rispetto agli altri, vere miniature) è sempre coperto di neve e caderci dentro sarebbe un grosso guaio.


Superato il lago si raggiunge una palina che segna sulla destra l'ascesa verso il colle Pillonet, bello d'estate ma sconsigliabile d'inverno su neve non assestata (per lo meno l'ultimo tratto, piuttosto ripido), sulla sinistra la traccia che porta al colle che separa la valle di La Magdeleine da quella di Chamois, a quota 2400 metri circa; un imperdibile balcone sul Cervino, Il Dente di Herens, le Grandes Murailles e i monti delle valli di Torgnon e Saint Barthélemy.
Al ritorno se si è dei discreti ciaspolatori e non si ha timore di fare un fuori tracciato su neve alta, consiglio di scendere il valloncello che si incontra dopo circa 200 metri scendendo dal colle (lato La Magdeleine), per raggiungere, senza rischi di slavine ma su neve quasi sempre immacolata il bel pianoro soprastante l'alpe Charey, e poi scendere all'alpe ricongiungendosi alla poderale. A mio avviso è il tratto più bello del percorso: sul pianoro si incontrano alcuni magnifici larici plurisecolari, e la vista dall'estremità ovest del pianoro è splendida.

Una variante del percorso consiste, raggiunto il colle, nello scendere a Chamois (percorso ancora più battuto e affollato), per poi raggiungere La Magdeleine percorrendo i 5 chilometri totalmente pianeggianti su stradina sterrata che separano i due borghi. Un tantino noioso.

Dislivello 730 metri circa
Difficoltà T in estate, E (BR) su neve se si segue interamente il tracciato descritto, T+ (MR) su neve seguendo la poderale.
Note: percorso spesso affollato, caldamente consigliato non seguire tutta la poderale


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