ITALIAN MOUNTAINS

RIFUGIO MONTE FALLÉRE

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29 novembre 2015

Escursione tardo autunnale al rifugio Monte Fallére, con partenza da Verrogne, nel comune di Saint Pierre.

La partenza da Verrogne non è la più agevole, sopratutto in presenza di neve, per raggiungere il rifugio; sicuramente la partenza da Vetan accorcia e semplifica di molto l'escursione. Ma partire da Vetan e compiere l'escursione in ampia parte sul tracciato della poderale toglie sapore alla camminata, oltre a svolgersi su un percorso piuttosto affollato.
Lasciata l'auto a Verrogne, quota 1593, (raggiungibile sia da Saint Pierre, su una stradina asfaltata molto panoramica ma molto stretta, sulla quale ogni incontro con chi procede in senso opposto è una piccola avventura; sia dal centro di Aosta, salendo a ricongiungersi alla "strada dei Salassi", molto più ampia e agevole ma meno panoramica) nel comodo parcheggio all'ingresso del borgo, ci si dirige verso la chiesetta di San Teodulo, si percorrono le viuzze lastricate (bellissime) del borgo e si prende il sentiero che sale, dritto per dritto, verso l'alpe Champ Salò.

Il sentiero non è particolarmente ben segnalato, sopratutto nell'attraversare gli ampi tratti a pascolo; in estate la traccia è ben visibile nell'erba alta; in autunno/inverno si vede a malapena; in ogni caso non c'è da sbagliarsi: il sentiero applica in maniera letterale il concetto "dritto per dritto": in alcuni tratti, uno in particolare, è una vera linea diritta su pendenze piuttosto assurde (scendendo tendo a zigzagare attorno alla traccia per non rovinarmi le ginocchia; se lo percorressi in corsa leggera, come è generalmente mia abitudine, credo decollerei ...).


Vista la tracciatura, si raggiunge l'alpe Champ Salò (quota 1820 circa) con un percorso metrico assai breve. Dall'alpe conviene ignorare la stradina e salire nei prati tenendosi sulla sinistra del bosco, fino a raggiungere un'altra poderale, seguendo la quale si raggiunge il bivio con la poderale che sale da Vetan; al bivio c'è una palina che segnala che proseguendo sulla destra si raggiunge la Becca France: in realtà il tratto su sentiero per quanto ne so è a oggi in costruzione.
Si prende a sinistra, scendendo leggermente per qualche decina di metri, e poi si sale verso il grande alpeggio di Loè (quota 1986).

Loè costituisce il nodo di una serie di sentieri, ma il percorso che suggerisco in questo post non segue nessuno di essi.
Da Loè si prende la stradina poderale che prosegue quasi in orizzontale fino a superare il ponte sul torrente, per poi salire ad ampi e agevoli tornanti fino al termine della strada, poco dopo le rovine di un alpeggio.



Qui si inizia il tratto fuori sentiero, che in presenza di neve consolidata non presenta pericoli nè particolari difficoltà: solo fatica.
Dal piccolo piazzale che segna il termine della poderale, si ignora la traccia che svolta a destra e si segue invece sulla sinistra del piazzale, dritto per dritto, il crinale che sale, ripido ma non proibitivo, fino a raggiungere, parecchio più in alto, il tracciato della poderale che arriva da Vetan.
Il tratto non è lunghissimo, ma il dislivello c'è e si sente.

Raggiunta la poderale, la si segue verso destra, in salita molto leggera, fino a svoltare il crinale dal quale si vede in lontananza il rifugio Monte Fallére (quota 2385).


La poderale andrà abbandonata poco prima del termine, che è all'alpe Les Crottes, per raggiungere sulla destra il rifugio. La zona è molto nevosa, e in questa parte finale si trovano generalmente svariate tracce disordinate nella neve alta: ognuno si inventa il suo percorso.







Potete sempre fare la stessa cosa, ma suggerisco di seguire invece la poderale: le sculture di Siro Viérin presenti dapprima a lato della stradina, poi attorno al rifugio, valgono decisamente la pena. La più imponente, e forse più suggestiva, è quella del nonno che indica al nipote il Monte Fallére (si vorrebbe che indicasse il rifugio ... ma questa è la mia interpretazione). Sculture più piccole sono presenti già prima lungo il percorso che sale da Vetan, ma in presenza di neve alta sono difficilmente visibili.
Discesa per il percorso di salita.

Dislivello 800 metri circa
Difficoltà E+ su neve
Note: La zona nel periodo autunnale è meteorologicamente instabile; non è difficile trovarsi sotto una nevicata o in una tormenta anche quando nelle valli circostanti c'è bel tempo.


Mappa satellitare attiva della conca che ospita il rifugio Fallére; sulla destra il Monte Fallére


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