ITALIAN MOUNTAINS

VERSO COLLE FELUMA

Guarda la gallery

8 giugno 2014

La Valgrisenche è la meno nota e frequentata delle tre valli parallele e "gemelle": Valsavarenche, Val di Rhémes, Valgrisenche. Inoltre, i non molti escursionisti che la frequentano percorrono in maggioranza l'alta valle, tra le cime e i ghiacciai della Grande Sassiéres e della Grande Traversiére, passando per il rifugio Bezzi.

Personalmente, visto che il mio obiettivo è cercare la bellezza e non l'impresa pseudo-sportiva, trovo che la parte centrale della valle, più o meno all'altezza dell'abitato di Valsavarenche, sia la più suggestiva. In particolare amo il versante sinistro (destra orografica), con i suoi bellissimi e grandi pascoli d'alta quota, i suoi alpeggi, gli alti colli, i ghiacciai e le nevi perenni della Grande Rousse.
In questo post descrivo una gita verso il colle Feluma, uno dei meno noti, e meno agevoli, fra quelli che mettono in comunicazione la Valgrisenche con la valle di Rhémes.
Siamo in tarda primavera, ma le pendici più alte dei monti e gli altipiani d'alta quota sono ancora abbondantemente coperti di neve, che in questa parte della valle, ricca di pendii assai ripidi, si trasforma in questo periodo dell'anno in centinaia di slavine, spesso ancora in movimento.
Quindi, fin dalla partenza, so bene che raggiungere il colle potrebbe non essere possibile, ma la bellezza della zona attraversata vale comunque pienamente lo sforzo della gita.

Raggiunto l'abitato di Valgrisenche, lo si attraversa e, prima della piccola galleria, si prende la stradina che scende leggermente sulla sinistra, passando davanti all'Hotel Foyer de Montagne. Si parcheggia poco dopo (quota 1650), sul bordo strada, proprio sotto il possente muraglione della diga che in questo periodo era soggetto a lavori di abbassamento.
Presa la stradina asfaltata che, ad ampi tornanti, sale sulla sinistra verso la diga di Beauregard, si raggiunge il tratto pianeggiante (quota 1800) che costeggia il lago artificiale, in questo momento quasi vuoto.
Percorsi alcuni chilometri sulla stradina asfaltata, alta sul lago, e superati un paio di cancelli e una breve galleria, si raggiunge un bivio; si prende a sinistra, salendo in direzione di Rocher fino a raggiungere la cappella Vierge Marie (o della Madonna delle Grazie) a quota 2044,

per poi proseguire sempre sulla sterrata poderale (ignorando il sentiero che, sulla destra, sale al Rifugio dell’Epèe, e poi al colle Fenetre) verso l'alpeggio di Plontaz (quota 2300 circa) posto in posizione panoramica al centro di grandi pascoli.
Dall'alpeggio conviene proseguire sostanzialmente dritto per dritto in direzione del lontano ma ben visibile colle Feluma, fino a incrociare nuovamente la poderale, attraversarla, e riprendere a salire sostanzialmente fuorisentiero in direzione del colle.

Questa parte del cammino è particolarmente suggestiva e scenografica, non solo per i grandiosi panorami, ma anche e soprattutto per i caratteristici gruppi di rocce, generalmente coperti o inframmezzati da ginepri, che sembrano monti in miniatura. La zona, a inizio estate, è teatro di una straordinaria fioritura multicolore (in questa occasione era ancora troppo presto e c'era troppa neve), difficilmente paragonabile a quanto si trova nelle valli limitrofe.
Arrivati sotto al colle, si vede distintamente il pendio sempre più ripido che lo raggiunge; dato il periodo, il lato destro del canalone era tracciato da decine e decine di slavine, tutte in movimento come testimoniato dai frequenti boati.


Anche in condizioni di neve stabile e assestata, non è banale raggiungere il colle (quota 3002) con gli sci o le ciaspole, vista la notevole ripidità dell'ultima parte del pendio; se la neve è compatta lo si può tuttavia raggiungere indossando i ramponcini, e approntandosi gli opportuni appoggi con la piccozza.

Nella presente occasione, vista l'impossibilità di percorrere l'ultimo tratto completamente coperto da slavine in movimento, sono salito sul ripido pendio a sinistra del colle, sgombro di neve, fino a raggiungere la stessa quota del colle e fotografarlo con agio (quota 3000).

Il ritorno si può effettuare percorrendo liberamente il tratto fino all'alpe Plontaz, poi seguendo l'itinerario di salita.
Anche in occasione di questa camminata, come mi è successo numerose altre volte in questa zona, ho incontrato zero escursionisti. Se si ama la solitudine, i grandi spazi e i grandi silenzi, l'itinerario qui descritto è largamente consigliabile.
Diversa, ma non troppo, la situazione in piena estate, quando gli alpeggi sono abitati e la sterrata viene utilizzata dalle mountain bikes.

Dislivello 1350 metri
Difficoltà E+ per l'itinerario descritto, EE+ se si raggiunge il colle con neve assestata
Note: Si tratta di una camminata non particolarmente lunga, pur se il dislivello è consistente


Mappa satellitare attiva della zona attorno al colle Feluma


Home

Escursioni

Mappa interattiva

Panorami a 360° in realtà virtuale

Panoramix

Le escursioni che preferisco

2017

2016

2015

2014

2013

2012

Ariel

L'attrezzatura

La fotocamera

Gli strumenti per le mie escursioni: fotocamera, scarpe estive e invernali (alte e basse), ramponi e ramponcini, zaino impermeabile, bastoncini telescopici