ITALIAN MOUNTAINS

VALLE DI COMBOÈ - LAC GELÉ

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1 agosto 2016

Quella che sto per descrivere è un'escursione davvero notevole, per la varietà e bellezza dei luoghi visitati, e anche per la lunghezza non indifferente. Fatta in giornata richiede un buon allenamento alla distanza, e alcuni passaggi non sono banali. Meglio quindi affrontarla in una giornata estiva di pieno sole.
Raggiunta Pila, si lascia l'auto nell'ampio parcheggio, che d'inverno è assai affollato ma d'estate presenta grandi vuoti (quota 1820 circa).
Preso il sentiero per l'alpe Chamolè, dopo qualche centinaio di metri ci si può trovare in leggero imbarazzo: manca la segnaletica. E' tuttavia sufficiente seguire il tracciato della pista da sci, sul quale d'estate si nota una traccia piuttosto evidente che sale dritto per dritto.
Raggiunto il pianoro dell'alpe Chamolè, percorso un ampio semicerchio si volta a sinistra; superata l'alpe inizia il sentiero per il colle Plan Fenetre, posto a quota 2221.
Dal colle si ha una bella vista della valle di Comboè, vero gioiello nascosto ai piedi della Becca di Nona; una valle sospesa a circa 2100 metri di quota, ora raggiunta anche da una poderale che sale dalla strada Charvensod-Pila, poco prima della frazione Saint-Salot (passato l'ultimo dei sette tornanti, per intenderci).
Scesi nella valle, la si percorre tutta fino ad imboccare il sentiero che sale verso il soprastante vallone di Arbolle; dopo una prima parte in pietraia, il sentiero risale un ripido canalino, a tratti supportato da corde fisse: in salita nessun problema, in discesa se il terreno è asciutto è decisamente meglio. A buon intenditor ...


Raggiunto il pianoro che segna l'inizio del vallone di Arbolle, data una buona occhiata all'indietro alla bellissima valle di Comboè sovrastata dalla lontana ma grandiosa mole del Grand Combin, superato il rifugio Arbolle, si prosegue costeggiando un primo laghetto, per poi svoltare gradualmente verso sinistra; qui il sentiero inizia a risalire.
Il sentiero sale per ampi gradoni, in direzione nord-ovest. A un certo punto si comincia a vedere la mole rossiccia dell'Emilius, ma non fatevi ingannare: è ancora lunga.
Il Lac Gelé si trova in una bella conca a quota 3000 metri circa, proprio sotto la piramide rossa dell'Emilius; anche tutti i monti attorno sono di rocce rossastre, il paesaggio è davvero aspro e grandioso.
Voltandosi, si scorge in lontananza la mole della Grivola, con il suo appuntito compagno, il Grand Nomenon.
Dal lago il sentiero prosegue per il Col des trois Capucin (quota 3242), dal quale inizia la cresta che porta alla cima dell'Emilius; prendendo a destra invece si raggiunge il Col d'Arbolle (3150 circa), dal quale si scende nel vallone di Laures. La presenza del piccolo ghiacciaio è sempre meno evidente, sopratutto in una estate calda e siccitosa come quella del 2016.


Discesa per il percorso di salita: si potrebbe accorciare salendo dal rifugio Arbolle verso il Col d'Arbolle e poi scendendo rapidamente a Pila, ma la discesa verso Comboè se il sentiero è asciutto è assai suggestiva. Dal Col Plan Fenetre si può poi eventualmente scendere verso la cappella di San Grato (Saint Grat), seguendo dapprima il sentiero e poi la poderale; dalla cappella una stradina totalmente pianeggiante porta al parcheggio di Pila.

Dislivello 1560 metri circa fino al Lac Gelé
Difficoltà E++
Note: la funivia non l'ho neppure presa in considerazione, fate voi


Mappa satellitare attiva della valle di Comboè e del vallone di Arbolle con il Lac Gelé


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