ITALIAN MOUNTAINS

VALLONE DI MERDEAUX

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14 ottobre 2012

Da Aosta si prende la statale del Gran San Bernardo, fino a raggiungere il grande parcheggio di Crevacol, subito prima del viadotto che porta alla galleria del Gran San Bernardo (quota 1626).

Lasciata l'auto nel parcheggio, si percorre una stradina, all'inizio asfaltata poi sterrata, che passa sotto al viadotto.
Dopo alcune centinaia di metri sulla sterrata, che curva verso sinistra, si incontra il segnavia dell'Alta Via numero 1.
La mulattiera sale relativamente ripida ma comoda tra grandi pascoli, fino a raggiungere il borgo di Merdeaux (quota 1950); si passa tra le case, e dopo un breve tratto si incontra la sterrata; subito dopo, in un tornante, si riprende la mulattiera, con un tratto in leggera discesa che porta all'Alpe Côtes (1934 m).

Passata l'alpe, il sentiero curva verso destra seguendo il pendio e dirigendosi verso l'Alpe (Tza) di Merdeaux, e da qui in poi per lungo tratto è totalmente esposto, alto sul torrente di Thoules. Se la giornata è almeno discreta, non comporta pericolo. Potrebbe diventare disagevole in caso di forte vento o di temporali.
Passato il torrente su un robusto ponticello, si sale a tratti anche dolcemente su ampi pascoli fino all'Alpe (quota 2273).

Dall'Alpe, procedendo a sinistra, il sentiero dell'Alta Via comincia a salire in maniera più consistente; a quota 2500 circa si biforca: prendendo a destra si sale al rifugio Frassati, posto a poche centinaia di metri, voltando a sinistra si inizia la lunga ascesa al passo Malatrà.
L'ultimo tratto per salire al passo, dopo l'ampio pianoro posto a quota 2800, non è propriamente agevole: prima si percorre un traverso su sfasciume, poi, raggiunta la spalla del monte, la si costeggia aiutandosi eventualmente con alcune corde fisse, e infine si salgono alcuni gradini in tondino di ferro. Il passo (fatico a definirlo colle ...) è una stretta fenditura quasi in cima alla montagna (quota 2925), così stretta che due persone ci passano contemporaneamente solo mettendosi di traverso. In ogni caso si gode una vista notevole sulle Grandes Jorasses, e un po' meno buona sul Bianco, da una parte, sul Grand Combin dall'altra.
Questo tratto è del tutto sconsigliabile in presenza di neve.

Nella presente occasione tuttavia non ho seguito il sentiero, essendoci un muro di nebbia altre quota 2800 in direzione del passo Malatrà.
Dall'Alpe di Merdeux, invece, sono salito sul pendio dietro l'alpe stessa, seguendo in parte tracce di sentiero, in parte i sentierini tracciati dalle mucche, fino a incontrare, verso quota 2550, un sentiero che proviene dal rifugio Frassati.
Ho seguito verso destra il sentiero, fino a raggiungere una bella conca, posta attorno a quota 2750. Poi dietrofront per la nebbia.

Ritorno per il percorso di andata.

Dislivello 1100 metri, compresi i saliscendi (1400 se si salisse al passo di Malatrà )
Difficoltà E+ (EE- se si raggiungesse il passo di Malatrà)
NOTE: il percorso descritto conporta un tratto essenzialmente fuori sentiero, su pendio ripido a pascolo; utili le scarpe "4 stagioni" (vedi pagina L'attrezzatura) che forniscono un grip elevato anche su questo tipo di terreno, e consentono comunque di tenere i piedi asciutti anche se l'erba alta è bagnata.

Mappa satellitare attiva del vallone di Merdeaux


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