ITALIAN MOUNTAINS

PASSO DI MONTAGNAYE

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9 settembre 2012

L'itinerario descritto in questo post costituisce la prima parte di una delle più belle e suggestive "due giorni" dell'intera Vallée: Bionaz - Passo Montagnaye - Lago di Luseney - Finestra di Tsan - Bivacco Rivolta - Col de Fort - colle di Valcournera - Prarayer - Bionaz (itinerario che si può percorrere più comodamente in tre giorni, pernottando al bivacco Reboulaz a fianco del lago di Luseney e al bivacco Manenti vicino al lago di Balanselmo).

In questa occasione lo scopo era diverso, e cioè godere dei magnifici colori e dei grandiosi paesaggi del vallone di Montagnaye.
Questo percorso è discretamente frequentato in inverno da scialpinisti, ma a mio avviso la sua vera bellezza la esprime in piena estate, quando ad esempio si possono ammirare le centinaia di sfumature di rosso che caratterizzano la grande pietraia che si attraversa nell'ultima ora di cammino prima di raggiungere il colle. Anche le difficoltà tecniche (sempre in ambito escursionistico) sono a mio avviso maggiori d'estate: la grande pietraia non è banale, ancor più se si viene sorpresi da un temporale. Si tratta di rocce ad alto contenuto di ferro, e vi lascio immaginare cosa succede quando cadono i fulmini.

Superato Bionaz si prende la stradina che sale al lago di Place Moulin, e si parcheggia al bivio di Chenoux, a fianco delle paline segnaletiche. In estate si può anche scendere per la poderale (1 km) fin quasi al ponte sul Buthier (quota 1622), ma per rispetto delle esigenze dei margari io preferisco lasciare l'auto sulla strada asfaltata (quota 1703).
Superato il ponte, si passa vicino alle costruzioni di Poujllayes e alla cappella dedicata alla Madonna del Carmine. Il sentiero che sale al vallone di Montagnaye è ben segnalato e ben tracciato. Raggiunto il pianoro si prosegue su pendenze dolci fino all'alpeggio di Aquelou (quota 2187), da dove si deve svoltare a sinistra risalendo il ripido pendio. Dopo un breve tratto si supera l'alpeggio di Avolley (quota 2370), posto su un pianoro, e poi si prosegue sul pendio, sempre assai ripido, con la vista delle magnifiche e scenografiche vette del lato sud del vallone, in particolare la Becca di Aquelou e la Becca di Invergnaux.

Man mano che si prosegue il sentiero diventa sempre meno definito, si cominciano a trovare tratti di pietraia, ancora con pietre piccole, fino a raggiungere la grande pietraia di cui vi parlavo prima, una delle più belle dal punto di vista cromatico che io conosca. La vista è ora grandiosa, in particolare sul Grand Combin e sulla catena del Morion.
Dalla pietraia la piccola sella del colle è ben visibile in direzione est-nord-est, a fianco della cima di Montagnaye; certi anni si trovano parecchi ometti che aiutano a scegliere il percorso meno disagevole (qui le pietre raggiungono dimensioni consistenti, e molte sono poco stabili), altri anni vi dovete affidare all'esperienza. Il mio suggerimento è di tenervi sul lato sinistro della comba, poco discosti dal fondo, e non sul fondo dove a volte cadono pietre provenienti dal ripido lato destro.
Il ogni caso non c'è il pericolo di smarrire il cammino. L'ultimo tratto prima del colle (quota 2903) è più ripido, ma il dislivello non raggiunge i 100 metri. Il colle mette in comunicazione con la comba di Cuney, e il sentiero prosegue poi con una serie di saliscendi, sulle pendici della Becca di Arbiére, fino al lago di Luseney. Se l'escursione è di un solo giorno, si ridiscende invece per il percorso di salita.

Dislivello 1300 metri circa, compresa la risalita a Chenoux
Difficoltà EE
Note: Personalmente trovo il percorso più impegnativo d'estate; con neve alta la pietraia finale diventa un bellissimo nevaio in dolce pendenza fino a poco sotto al colle (qualche pericolo lo si corre con gli sci se si dovesse cadere a causa delle roccette poco sotto la superficie, ma come avrete capito questo blog non tratta di scialpinismo)


Mappa satellitare attiva della zona attorno al colle di Montagnaye


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