ITALIAN MOUNTAINS

VALLONE DI NANNAZ

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20 settembre 2015

Il vallone di Nannaz è interamente percorso da una strada poderale che da Saint Jacques conduce fino ai 2600 metri del rifugio Tournalin; tuttavia la strada è stata realizzata in maniera poco invasiva, e il vallone mantiene intatto il suo fascino.
Lasciata l'auto nel parcheggio (quota 1620 circa) qualche centinaio di metri prima di Saint Jacques (il parcheggio sulla piazzetta non sempre è libero), si supera la piazzetta e si svolta a sinistra al primo ponte sul torrente Evançon, prendendo subito dopo il sentiero dell'Alta Via numero 1.
Il sentiero, su fondo prevalentemente terroso, sale dapprima tra i pascoli e le frazioni di Saint Jacques, per poi inoltrarsi nel bosco di larici.
Passata l'alpe Crouès le pendenze si inaspriscono, ma sempre su un tracciato molto sicuro.
A un certo punto il sentiero incrocia la poderale, per poi affrontare un altro tratto ripido nel bosco, superato il quale si raggiunge la piana a quota 2000 circa che ospita numerosi alpeggi, fra i quali l'alpe di Nannaz inferiore.

La vista si apre, e il Rosa appare in tutta la sua grandiosità; a ovest il vallone è chiuso dalla sagoma suggestiva della Falconetta (o Becco di Nannaz).


Percorso un breve tratto sulla poderale, in direzione opposta a quella di salita della strada stessa, si riprende il sentiero segnato, che ora corre parallelo al torrente di Nannaz costeggiandone la riva sinistra.
In realtà questo non è il tracciato storico dell'Alta via numero 1, che dall'alpe di Nannaz inferiore saliva quasi dritto per i pascoli in direzione dell'alpe di Nannaz superiore, ora quasi diroccata, per poi spostarsi in falsopiano sulla sinistra in direzione della Falconetta. Il "vecchio" tracciato, in disuso probabilmente perché ora coincide per lungo tratto con la poderale, è oramai abbandonato e percorribile solo da chi lo conosceva, ma d'inverno, su neve alta, continua a essere il tracciato privilegiato (e nella prima parte segnato) per raggiungere il rifugio Tournalin.
Superato l'ampio falsopiano che costituisce il fondovalle del vallone di Nannaz, punteggiato da larici spesso plurisecolari, e con una vista magnifica sul Rosa e sui monti dell'alta valle di Ayas (Testagrigia, Rothorn, ecc.) si supera il torrente per salire dapprima all'alpe Tournalin inferiore (quota 2274), e poi, incrociando più volte la poderale, raggiungere piuttosto rapidamente il rifugio Tournalin (quota 2600).

Qui il sentiero si biforca: a sinistra prosegue l'Alta via numero 1, raggiungendo il colle di Nannaz (quota 2770) che collega con la Valtournenche, a destra il sentiero si dirige al colletto di Nannaz e al colle della Croce.
Il sentiero dapprima sale in un ambiente di magri pascoli costellati da rocce, poi ridiscende in direzione dei due laghetti Croce, proprio ai piedi dal Palòn di Nannaz e dell'adiacente omonimo colletto. Se invece si decide di raggiungere il colle della Croce, bisogna tenersi alti rispetto ai laghi e seguire le scarse tracce di vernice che risalgono i gradoni che conducono ai 2800 metri del colle.
Dai laghetti, posti a quota 2586, il sentiero raggiunge in pochi minuti, ripido ma ben tracciato, il colletto di Nannaz (quota 2653).


Il colletto è un vero e proprio balcone sospeso sul gruppo del Rosa: la vista è suggestiva e grandiosa; unico inconveniente, la posizione molto esposta, che in caso di raffiche di vento come in occasione di questo post rendono difficoltosa la sosta e in particolare lo scattare foto.
Vista la situazione climatica, io e Ariel siamo rapidamente scesi ai laghetti, la cui posizione riparata li rende un'oasi di pace e tranquillità, anche atmosferica.
Un'oretta in completo relax passata sulla riva dei laghetti, di un limpido color verde smeraldo, riconcilia con il mondo.
Nel percorso di ritorno verso il rifugio non ho potuto fare a meno di notare che i pascoli, già al 20 settembre, erano totalmente brulli, con una erbetta corta e secca che le mucche non possono mangiare: anche per questo la mandria era già scesa all'alpe Tournalin inferiore, e pascolava sui piani a fianco del torrente di Nannaz. I cambiamenti climatici significano anche questo, non solamente lo scoglimento dei ghiacciai.
La discesa l'ho fatta seguendo il vecchio tracciato dell'Alta Via numero 1, che passa per l'alpe di Nannaz superiore e discende rapidamente i pascoli, assai più diretto del nuovo tracciato.


Per raggiungere il rifugio Tournalin esiste una alternativa particolarmente facile, seppur lunga e un tantino noiosa: percorrere interamente la poderale, che si prende trascurando il primo ponte a Saint Jacques e attraversando invece il secondo. I paesaggi comunque rimangono soatanzialmente gli stessi, e nella bella stagione si può raggiungere il rifugio con le scarpe da ginnastica.

Dislivello 1300 metri circa compresi i cospicui saliscendi dell'ultima parte del percorso
Difficoltà E
NOTE: Il percorso non è particolarmente lungo, lo si può affrontare anche nell'arco di una mezza giornata; diventa meraviglioso d'inverno, su neve alta, ma ci sono alcuni punti slavinosi che vanno evitati e il tracciato si discosta di molto da quello descritto; ne parlerò in un altro post.

Mappa satellitare attiva del vallone di Nannaz


Vista panoramica dall'alpe Nannaz inferiore
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Vista panoramica del gruppo del Rosa dal medio vallone di Nannaz
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Vista panoramica a 360 gradi dalla cresta che sovrasta il rifugio Tournalin, quota 2700 circa
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