ITALIAN MOUNTAINS

NOASCHETTA

Guarda la gallery

2 settembre 2014

Il vallone di Noaschetta è uno dei più importanti del versante sud del Parco Nazionale del Gran Paradiso, ed è anche l'unico a dare accesso diretto alla parete sud del Gran Paradiso.
Il vallone è molto lungo e articolato, e generalmente l'escursione avviene su due giornate: salita al bivacco Ivrea, e discesa il giorno dopo. Compiere l'escursione in un'unica giornta costituisce un impegno anche atletico piuttosto rilevante, e va messo in conto che nella mezza stagione occupa l'intera giornata, dall'alba al tramonto.
Ci sono modi per accorciare il percorso, ad esempio partendo da Balmarossa superiore, oppure persino dal rifugio Noaschetta; tuttavia l'escursione completa è a mio avviso la più soddisfacente.


Lasciata l'auto subito dopo l'ultimo tornante di Noasca, nel piccolo spiazzo adiacente alla statale (quota 1100 circa), si supera la sbarra e si percorre la stradina che raggiunge la frazione di Sassa (quota 1353), in questi anni oggetto di ampio recupero edilizio.
A Sassa si trovano le prime paline che indicano le distanze orarie per raggiungere il bivacco Ivrea; è opportuno non farsi scoraggiare leggendo le stime, il percorso è fattibile in giornata anche da chi non è un atleta; purché si sia ben allenati.
Superata Sassa, si inizia un lunghissimo tratto a tornanti, quasi sempre su pendenze dolci; a un certo punto si incontra un bivio che consente di affrontare il più breve sentiero attrezzato per il rifugio Noaschetta, lasciarlo per altre occasioni e continuare sul sentiero principale.
Giunti a quota 1670 circa, il sentiero (che, ricordiamolo, fu parte della strada reale di Re Vittorio) piega nettamente a destra, prima con un lungo tratto di falsopiano, poi scendendo verso il rifugio Noaschetta (quota 1520); arrivati al bivio per il rifugio, si ignora il sentiero di destra e si prosegue a sinistra, tenendosi alti sopra il Rio Noaschetta e il rifugio stesso.
Quello appena affrontato è il primo di molti cospicui saliscendi che si incontreranno nel percorso, e che portano il dislivello complessivo a circa 2150 metri positivi, e altrettanti negativi, per un dislivello complessivo di 4300 metri se si compie l'intero percorso.
Superato un tratto di lievi saliscendi, si raggiunge un gruppo di grandi rocce a fianco del torrente, che si superano al centro, seguendo i bolli di vernice: qui inizia il vero vallone, e si comincia a vedere la mole incombente del Blanc Giuir che dominerà tutta la parte centrale dell'ascesa.
Si riprende a salire, poi si ridiscende nuovamente verso il torrente, e poi finalmente si comincia l'ascesa che porterà al colletto sovrastante il Pian della Bruna, prima meta significativa del percorso.
A metà circa di questa lunga ascesa si incontra il capanno del PNGP, chiamato "L'Arculà" (quota 1894): la prima vera sosta la si può fare qui. Compresi i saliscendi, si sono superati i primi mille metri circa di dislivello.

Ripresa la salita, che gradualmente si sposta verso la parete incombente del monte Castello, si incontra il primo tratto riconoscibile di "strada reale", per poi giungere al colletto (quota 2414) che sovrasta Pian della Bruna.


Il panorama si apre, e diventa grandioso: la parete sud del Gran Paradiso è interamente visibile, e nelle giornate limpide i suoi colori caldi, tendenti al bruno, sono magnifici. In basso, l'ampio altipiano glaciale di Pian della Bruna, solcato da ricche acque e coperto da un prato lussurreggiante, che nella bella stagione ospita un consistente gruppo di manze allo stato brado, portate a nutrirsi e crescere su questi pascoli.
L'escursione può anche concludersi qui, già si è raggiunta una meta di grande suggestione visiva; se invece si vuole proseguire, e vedere le meraviglie che nasconde la parte alta del vallone, si deve scendere nell'altipiano e percorrerne il lato sinistro, per poi riprendere a salire e raggiungere in breve un secondo più piccolo pianoro, dove è necessario guadare il torrente.


Ripreso a salire sul versante destro (sinistra orografica) si raggiunge abbastanza rapidamente il secondo grande altipiano, Pian dei Goi, estremamente ricco di acque ("goi" in patois canavesano significa "pozza") e dove spesso le mucche salgono a fine estate per trovare erba ancora tenera.
Anche da questo punto la vista è imponente: oltre al Gran Paradiso, si vede la parete sud-est della Tresenta, e si cominciano sulla destra a intravedere le punte dei Becchi della Tribolazione, indubbiamente la montagna più suggestiva dell'intero percorso.


Seguendo il sentiero ben tracciato che sale sulla destra, e superati vari saliscendi, ci si avvicina sempre più ai Becchi della Tribolazione; tenendosi a sinistra, si raggiunge un terzo altipiano, sovrastato dalla piccola sagoma giallo vivo del Bivacco Ivrea. Ancora una breve salita, e si giunge al piccolo altipiano che lo ospita, sovrastato e circondato dalle cime imponenti della Punta Ceresole, della Becca di Noschetta, la Becca di Gay, la Becca della Losa, i Becchi della Tribolazione, e a sud la lunga cima frastagliata del Blanc Giuir.
Se si decide di pernottare al bivacco, è possibile compiere escursioni non troppo lunghe ma impegnative al Colle dei Becchi (sentiero a tratti segnato), oppure, fuori sentiero con difficoltà discrete, al lago di Gay (a nord, sopra la pietraia) o ancora al lago della Losa, verso nord-est. Queste due ultime mete sono consigliabili solo a esperti, pur non prevedendo difficoltà alpinistiche.
Nel caso descritto da questo post, breve sosta al bivacco e discesa per il percorso di salita.
Oltre al dislivello importante, il percorso è anche assai lungo, del tutto paragonabile a una maratona.

Dislivello 2150 metri fino al bivacco Ivrea
Difficoltà E++ (per la lunghezza e il dislivello), EE per le mete descritte oltre il bivacco
NOTE: Sono sufficienti scarpe basse, non necessariamente impermeabili; l'unico guado va comunque fatto togliendosi le calzature, considerato che l'acqua arriva quasi sempre al ginocchio.

Mappa satellitare attiva del vallone di Noaschetta


Vista panoramica del Gran Paradiso da Pian di Goi
usare il cursore alla base della foto per scorrere l'intera immagine.
In alcuni browser compare una lente, da usare per ingrandire l'immagine a piena finestra.





Vista panoramica verso sud dall'altopiano sottostante il bivacco Ivrea





Vista panoramica scendendo verso Pian di Goi






Home

Escursioni

Mappa interattiva

Panorami a 360° in realtà virtuale

Panoramix

Le escursioni che preferisco

2017

2016

2015

2014

2013

2012

Ariel

L'attrezzatura

La fotocamera

Gli strumenti per le mie escursioni: fotocamera, scarpe estive e invernali (alte e basse), ramponi e ramponcini, zaino impermeabile, bastoncini telescopici