ITALIAN MOUNTAINS

CHAZ DE PIERREY

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23 novembre 2014

Una camminata invernale in una delle valli più belle della Vallée, apparentemente facile ma non priva di complicazioni.

Da Nus si prende la strada per Saint Barthélemy: percorsi una dozzina di km, passato da poco il ponte, si giunge ad un ampio tornante, poco dopo la località Les Fabriques; si abbandona la provinciale e si prende la stradina asfaltata, piuttosto stretta, per Praz. Poco prima di raggiungere la borgata, si incontra una stradina che scende, sulla destra, verso un alpeggio. Lasciare l'auto in questo punto (quota 1640 circa).
Presa la stradina che scende verso l'alpe, non ripulita dalla neve, si scende fino al torrente e si segue poi il tracciato della carrareccia, salendo dolcemente fino a incontrare il tracciato della pista da fondo.
Giunti sulla pista da fondo, si prende a sinistra per alcune centinaia di metri, fino a incontrare la carrareccia che sale a Pierrey.
Raggiunta nuovamente la pista da fondo, la si percorre per circa mezzo km fino a incontrare (quota 1890 circa), sulla sinistra, la poderale che sale a Chaz de Pierrey (nella lingua locale Chaz, o Tsa, indica le costruzioni poste in alta quota di un alpeggio, dove vengono spostati gli animali nel cuore dell'estate; ad esempio l'alpeggio Pierrey, quota 1850 circa, ha la sua parte in quota a Chaz de Pierrey, quota 2340 circa).



Da questo punto in poi difficilmente la pista è battuta; si segue il tracciato della carrareccia, all'interno di uno splendido bosco di larici che, man mano si prende quota, diventano più radi e più grandi. Gli ultimi esemplari prima della fine del bosco sono larici plurisecolari. Da soli varrebbero la fatica della camminata.

Poco prima del termine del bosco, quando si cominciano a incontrare solo più esemplari solitari, si inizia il tratto impegnativo: non per le pendenze, sempre dolci, ma per il fatto che si percorre un tratto fortemente slavinoso, vista la forte pendenza dei monti sulla destra e l'assenza di ostacoli naturali alla caduta delle valanghe.
Non è raro in questo tratto dover superare oltre una decina di slavine, alcune grandi; va da sè cha la cosa è possibile solo in giornate molto fredde, oppure a fine inverno con neve perfettamente consolidata. Nalla camminata descritta in questo post ero in pieno autunno, con neve solcata solo dalle tacce degli animali, ma fredda a sufficienza da consentirmi di superare senza particolare rischio le 12 (!) slavine incontrate in un tratto di meno di due km.

Superato il tratto delle slavine si giunge, sempre seguendo il percorso della cararreccia, all'alpe Chaz de Champaugne, e poco dopo a Chaz de Pierrey (quota 2340 circa).


Se lo si desidera, dall'alpe di Champaugne è possibile proseguire sul pendio che inizia sul lato destro e salire per un lungo tratto in direzione della Cima Bianca, senza particolari difficoltà, percorrendo liberamente immensi campi di neve del tutto immacolata.
Al ritorno, superato Pierrey e scesi fino a incontrare la pista di fondo, la si segue stavolta verso destra, risalendo il fondovalle per un cospicuo tratto. Giunti all'altezza di Les Eclosuy, si volta a sinistra superando il ponte e si risale sul tracciato della poderale che unisce Praz a Olliere; voltando a sinistra, si segue la poderale fino a Praz, e poco dopo si raggiunge l'auto.

Dislivello 900 metri, compresi i saliscendi
Difficoltà E+
NOTE: Il percorso, se su neve alta, va affrontato in presenza di adeguate condizioni meteo, considerato che percorre un lungo tratto soggetto a slavine. Indispensabili i ramponcini e le ciaspole, da usare alternativamente a seconda delle condizioni della neve.

Mappa satellitare attiva della zona di Chaz de Pierrey


Vista panoramica della valle di Saint Barthélemy
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